Noleggio a basso impatto e Circular Fashion

Tra eco-design, riciclo e modelli basati sullo “sharing”, la Moda circolare diventa realtà

Un paio di mesi fa ci chiedevamo se il noleggio degli abiti fosse una pratica sostenibile o impattante per il Fashion & Luxury. Un’analisi di Rent the Runway sembra ora far propendere per la prima opzione. Al di là dei casi specifici, nuovi studi mostrano come la Moda sia sempre più circolare.

Il caso Rent the Runway: 1,3 milioni di nuovi capi risparmiati

Il servizio di noleggio Rent the Runway tira le somme del suo primo decennio d’attività. Con il supporto della società di consulenza Green Story, la piattaforma americana ha pubblicato un report per comprendere l’impatto ambientale del noleggio in 12 categorie d’abbigliamento. Secondo quest’analisi, il sito avrebbe consentito di evitare la produzione di circa 1,3 milioni di nuovi capi.

Alla base dello studio c’è l’archivio decennale dell’azienda, con dati raccolti dal 2010 al 2019 riguardanti 27,1 milioni di articoli, integrato con interviste a 4.390 consumatori statunitensi. Tra i risultati emersi spicca quello di aver raggiunto una percentuale pari quasi al 100% di deviazione dalla discarica dei capi gestiti, grazie a pratiche di rivendita, donazione e riciclo.

“Più a lungo un capo resta in circolazione, migliori saranno i risultati ambientali nel tempo” ha dichiarato in merito Anushka Salinas, presidente e direttore operativo di Rent the Runway.

La Moda circolare secondo SDA Bocconi ed Enel

Che la pandemia non abbia arrestato lo spirito innovativo del Fashion & Luxury è un fatto che abbiamo riscontrato più volte nei nostri articoli. Il recente “Monitor for Circular Fashion 2021”, promosso da Sustainability Lab SDA Bocconi ed Enel X, ci dice addirittura che il COVID è stato un acceleratore della trasformazione.

Il progetto di ricerca pluriennale, che coinvolge numerosi e importanti stakeholder, ha prodotto una prima analisi basata su un sondaggio a 14 aziende della filiera. Nessuna tra le interpellate ha dichiarato di aver diminuito gli investimenti in sostenibilità: il COVID si è anzi rivelato un acceleratore della trasformazione del business in ottica sostenibile e circolare.

Alcuni intervistati dichiarano di adottare i principi dell’eco-design nel selezionare le materie prime e nell’attività manifatturiera. Si concentrano così sulla co-creazione e sulla produzione on demand, riducendo lo spreco di risorse e i consumi. Altri si focalizzano sull’estensione di vita del prodotto, preoccupandosi del riciclo e della rigenerazione dei capi realizzati. Ci sono poi business che si basano sullo “sharing”, tramite modelli fondati sul noleggio e il leasing.

Le sfaccettature di una Moda sempre più circolare sono insomma davvero variegate. In ogni caso, qualunque sia il modello scelto, le soluzioni di Bizeta sono realizzate apposta per supportare tutte le trasformazioni del Retail.

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